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Alimentazione

La dieta delle 3V per un benessere sostenibile

La Dieta delle 3V preferendo alimenti naturali, aumentando il consumo di vegetali e diversificando la dieta non solo migliora la salute personale, ma promuove anche la sostenibilità ambientale

La dieta delle 3V per un benessere sostenibile
Alimentazione sana e sostenibile (©depositphotos)

Nel vasto universo delle diete, una nuova proposta si fa largo con un approccio che non promette miracoli né scorciatoie, ma si basa su principi solidi e scientificamente fondati. Il regime alimentare conosciuto come la “Dieta delle 3 V” offre una risposta equilibrata alle sfide moderne legate alla salute e all’ambiente. Ideato dal dottor Anthony Fardet, esperto in nutrizione preventiva e sostenibile, e da Edmond Rock, direttore della ricerca presso l’Istituto nazionale di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente (INRAE) di Parigi, questo metodo è anche sostenuto dal biologo nutrizionista Stefano Vendrame nel suo libro Trappole alimentari. La Dieta delle 3 V si fonda su tre pilastri fondamentali: Vero, Vegetale e Vario.

1. Vero: preferire il cibo naturale

Alla base della Dieta delle 3 V c’è il concetto di “cibo vero”. Questo significa optare per alimenti che provengono direttamente dalla natura, come frutta, verdura, legumi e pesce, riducendo al minimo il consumo di prodotti industriali. I cibi ultraprocessati, sebbene pratici, spesso contengono zuccheri aggiunti, additivi e hanno un contenuto nutrizionale scarso. Anthony Fardet avverte che un consumo eccessivo di questi alimenti è associato a un aumento del rischio di malattie croniche e una vita più breve. Inoltre, i cibi ultraprocessati contribuiscono alla perdita di biodiversità e alla produzione di rifiuti, rendendo i nostri sistemi alimentari meno sostenibili.

2. Vegetale: favorire alimenti a base vegetale

Il secondo pilastro della dieta è dare priorità ai vegetali. Ridurre il consumo di carne e aumentare l’assunzione di alimenti vegetali non solo è benefico per la nostra salute, ma ha anche un impatto positivo sull’ambiente. Le diete a base vegetale, come quella MIND, che combina elementi della dieta mediterranea e della DASH, sono state associate a una riduzione del rischio di malattie neurodegenerative e a un rallentamento del declino cognitivo. Optare per proteine vegetali, come fagioli, lenticchie e noci, è una scelta che può migliorare la nostra salute e ridurre l’impatto ambientale.

3. Vario: diversificare l’alimentazione

La varietà è l’ultimo ma non meno importante dei tre V. La diversità alimentare è fondamentale per stimolare la biodiversità e sostenere diversi ecosistemi. La FAO sottolinea che solo un numero ristretto di varietà vegetali e animali contribuisce alla maggior parte delle calorie consumate globalmente, mentre esistono migliaia di specie che potrebbero essere incluse nella nostra dieta. Consumare una vasta gamma di alimenti garantisce un apporto completo di nutrienti essenziali e favorisce la salute del microbiota intestinale. Gli esperti raccomandano di includere almeno 35-40 alimenti diversi ogni settimana per assicurare un adeguato apporto di antiossidanti, fibre, minerali e vitamine.

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